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10/07/2024
La consapevolezza ambientale e la necessità di ridurre le emissioni nocive sono diventate due priorità al giorno d’oggi.
Una delle principali misure adottate dai governi per affrontare questo problema è la classificazione Euro delle auto.
Questa normativa, sviluppata nell'Unione Europea, stabilisce limiti rigorosi alle emissioni inquinanti dei veicoli, con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'aria e proteggere la salute pubblica.
Conoscere la classificazione Euro della propria auto non solo aiuta a comprendere l'impatto ambientale del proprio veicolo ma è anche fondamentale per conformarsi alle normative locali e trarre vantaggio da eventuali incentivi economici.
La classificazione Euro, o norma Euro, è un insieme di standard di emissione che regolano i limiti massimi di inquinanti emessi dai veicoli nuovi venduti nell'Unione Europea.
Questi standard sono stati introdotti per la prima volta nel 1992 con l'obiettivo di ridurre le emissioni di sostanze nocive come monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), idrocarburi (HC) e particolato (PM).
Nei decenni trascorsi abbiamo assistito ad innumerevoli cambiamenti relativi alla percezione - da parte dei vari governi succedutisi - della questione ambientale.
Le normative Euro si sono, infatti, evolute nel tempo, con ogni nuova versione che impone limiti sempre più severi alle emissioni di inquinanti.
Andiamo, pertanto, ad analizzare insieme la storia e lo sviluppo delle normative, con una panoramica delle principali differenze tra le classificazioni Euro.
Rammentiamo che le classi Euro vanno dalla Euro 0 alla Euro 6: naturalmente, più basso è il numero maggiore è l'inquinamento dell'auto, più alto è il numero minori sono le emissioni di CO2 nell'aria:
In riferimento alle ultime due categorie (in ordine di tempo) Euro 6 ed Euro 7 è, tuttavia, necessario fornire alcuni chiarimenti.
Le auto Euro 6 includono tutti i veicoli immatricolati a partire dal 1° settembre 2015.
Questa categoria si suddivide ulteriormente in sottocategorie come Euro 6A, 6B, 6C e 6D-Temp, che si distinguono tra loro per i livelli di emissioni rilevati durante la fase di omologazione.
Attualmente, le auto a benzina con motore tradizionale conformi agli standard Euro 6 possono ancora circolare senza restrizioni in caso di blocchi del traffico.
Grazie ai progressi tecnologici, queste vetture risultano essere poco inquinanti a differenza delle loro controparti diesel.
La lotta contro i motori diesel continua senza sosta.
I legislatori spesso considerano questi motori i principali responsabili dell'inquinamento urbano, applicando provvedimenti molto severi anche in presenza di emissioni ridotte.
Non è raro, infatti, che i blocchi del traffico penalizzino anche i proprietari di auto diesel Euro 6, equiparandole a modelli a gasolio ben più inquinanti.
Riguardo alle omologazioni Euro 7, dopo lunghe discussioni in ambito europeo e molteplici critiche da parte dei produttori automobilistici, la nuova normativa pare destinata ad entrare in vigore non prima del 2025, anche se i ritardi potrebbero farla slittare al 2026.
Attualmente, le immatricolazioni a partire dal 1° gennaio 2021 devono rispettare la normativa Euro 6d-ISC-FCM.
La classificazione Euro è fondamentale per ridurre l'inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell'aria.
Le normative impongono ai costruttori di veicoli di sviluppare tecnologie più pulite ed efficienti, contribuendo a un ambiente più sano e sostenibile, facendo sì che queste giochino un ruolo cruciale nella protezione della salute pubblica, riducendo l'incidenza di malattie respiratorie e cardiovascolari legate all'inquinamento.
Conoscere la classificazione Euro del proprio veicolo è fondamentale per diversi motivi:
Molte città europee hanno introdotto zone a traffico limitato (ZTL), ma anche giornate specifiche di blocco del traffico, che consentono l'accesso solo ai veicoli conformi a determinate normative Euro.
Verificare la classificazione Euro della propria auto è particolarmente importante per chi vive o lavora in città con tali restrizioni, in quanto non conoscere la propria classificazione potrebbe comportare multe salate.
Alcuni governi offrono svariati bonus fiscali per i veicoli a basse emissioni. Conoscere la classificazione Euro del proprio veicolo può aiutare a sfruttare questi benefici.
Anche nel nostro Paese, con l'introduzione degli incentivi auto 2024, diventa sempre più importante conoscere la classe ambientale del proprio veicolo.
Questo permette di determinare se la rottamazione consentirà di accedere all'ecobonus e, in caso affermativo, quale sarà l'importo dell'incentivo.
Le tabelle relative agli incentivi, infatti, riconoscono diverse agevolazioni statali in base alla classe ambientale dell'auto.
Per usufruire degli sconti offerti dal Governo, il veicolo da rottamare deve essere omologato tra Euro 0 ed Euro 5.
In pratica, ciò significa che è possibile rottamare auto immatricolate prima del 1993 (ante Euro 1) fino a quelle omologate Euro 5, ovvero auto targate fino al 1° settembre 2015, sempre facendo riferimento all’ISEE che non deve essere superiore ad € 30.000.
Appare evidente, pertanto, che i veicoli con classi ambientali più basse (come quelli Euro 0, Euro 3 ed Euro 4) possono beneficiare di sconti differenti essendo destinatari di incentivi maggiori.
Verificare la classificazione Euro della propria auto è un passaggio essenziale per conformarsi alle normative locali e usufruire di eventuali incentivi fiscali.
Ecco come fare:
Il libretto di circolazione - oggi sostituito dal DUC - Documento Unico di Circolazione - fornisce dettagli specifici sulla classificazione Euro.
Questo documento è rilasciato al momento dell'acquisto del veicolo e dovrebbe essere consultato per informazioni dettagliate sulle emissioni.
Per i libretti di nuova generazione (formato europeo A4), il regolamento europeo relativo alle emissioni inquinanti è specificato alla voce V.9 del riquadro 2.
Negli ultimi anni, tale informazione è stata anche riportata nel riquadro 3 in modo più chiaro, accompagnata dallo standard di omologazione corrispondente (ad esempio Euro 4, Euro 5, Euro 6, ecc.).
Numerosi siti web offrono strumenti per verificare la classificazione Euro del proprio veicolo inserendo semplicemente il numero di targa.
Siti come quello del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) o quelli dei vari enti locali possono essere di grande aiuto in questo processo.
I residenti delle Regioni che hanno stipulato una convenzione con l’ACI possono inserire la tipologia del veicolo e la targa, la verifica verrà effettuata utilizzando le informazioni presenti negli archivi delle stesse.
Se le informazioni sui documenti non sono sufficienti, contattare direttamente il costruttore dell'auto o il concessionario può fornire le informazioni necessarie.
Essi hanno accesso a dati specifici e possono confermare la classificazione Euro del veicolo.
In questo contesto dinamico, il noleggio a lungo termine si presenta come una soluzione pratica e flessibile, particolarmente adatta a chi vuole uniformarsi alle ultime normative senza impegnarsi nell'acquisto di un veicolo.
Con l'avvicinarsi dell'introduzione di Euro 7 e oltre, considerare le alternative proposte da UnipolRental può essere una scelta intelligente per restare aggiornati e sostenere contemporaneamente la salvaguardia dell'ambiente.
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