Aria condizionata auto: guida al funzionamento e alla manutenzione del climatizzatore

Aria condizionata auto: guida al funzionamento e alla manutenzione del climatizzatore | UnipolRental

11/08/2025

Con l'arrivo della stagione calda, il sistema di climatizzazione dell'automobile si trasforma da accessorio a componente fondamentale per un'esperienza di guida gradevole e sicura. Un abitacolo surriscaldato può infatti ridurre la concentrazione e aumentare l'affaticamento del conducente. 

Per garantire la massima efficienza e una lunga durata dell'impianto, è importante comprenderne i principi di funzionamento e adottare un programma di manutenzione regolare

Questo articolo si propone di illustrare in modo chiaro il meccanismo che permette di raffreddare l'aria all'interno del veicolo e di fornire una guida pratica per la sua corretta gestione.

 

Come funziona il sistema di climatizzazione: un ciclo continuo

Spesso si pensa che il climatizzatore "produca" aria fredda. In realtà, il suo funzionamento si basa su un principio fisico più complesso, simile a quello di un frigorifero domestico: non crea il freddo ma sposta il calore dall'interno dell'abitacolo verso l'esterno

Questo processo è reso possibile da un circuito sigillato all'interno del quale scorre un gas refrigerante, che cambia continuamente stato da liquido a gassoso e viceversa. I protagonisti di questo ciclo termodinamico sono quattro componenti principali:

Il Compressore

Considerato il cuore dell'impianto di climatizzazione, il compressore ha il compito di aspirare il refrigerante allo stato gassoso e a bassa pressione e di comprimerlo

Questa azione ne aumenta drasticamente la pressione e la temperatura. Azionato dalla cinghia dei servizi del motore, il compressore si attiva solo quando si preme il pulsante "A/C" sul cruscotto.

Il Condensatore

Posizionato nella parte anteriore del veicolo, solitamente davanti al radiatore del motore, il condensatore riceve il gas caldo e ad alta pressione dal compressore

La sua struttura a serpentina, dotata di alette, permette di dissipare il calore nell'ambiente esterno. 

L'aria che lo investe durante la marcia (o quella forzata dalla ventola di raffreddamento) sottrae calore al refrigerante, facendolo condensare e trasformandolo in un liquido ad alta pressione.

La Valvola di Espansione

Dopo il condensatore, il refrigerante liquido ad alta pressione raggiunge la valvola di espansione

Questo piccolo ma fondamentale dispositivo agisce come una strozzatura, provocando un'improvvisa caduta di pressione del fluido. 

Per un principio fisico, questa rapida espansione causa un drastico abbassamento della temperatura del refrigerante, che si trasforma in una miscela molto fredda di liquido e vapore a bassa pressione.

L'Evaporatore

È l'ultimo componente del ciclo ed è quello che effettivamente raffredda l'aria destinata all'abitacolo

Situato all'interno del cruscotto, l'evaporatore è un piccolo scambiatore di calore attraverso cui scorre il refrigerante freddo

La ventola dell'abitacolo spinge l'aria attraverso le sue alette gelide; l'aria, cedendo il proprio calore al refrigerante, si raffredda e viene immessa nell'abitacolo attraverso le bocchette. 

Assorbendo il calore, il refrigerante completa il suo ciclo evaporando e tornando allo stato gassoso a bassa pressione, pronto per essere nuovamente aspirato dal compressore e ricominciare il processo.

 

Climatizzatore: Impatto sui consumi e utilizzo ottimale

Una domanda frequente tra gli automobilisti è: Quanto fa consumare in più il climatizzatore?

È corretto affermare che il sistema di climatizzazione aumenta il consumo. Il compressore, per funzionare, richiede energia meccanica che preleva direttamente dal motore attraverso la cinghia dei servizi. 

Questo carico aggiuntivo si traduce in un leggero aumento del consumo di benzina o gasolio.

L'incremento resta tuttavia modesto se l'impianto viene utilizzato in modo efficiente

Per limitare l'impatto sui consumi, è buona prassi adottare alcuni accorgimenti:

  • Raffreddare l'abitacolo prima di partire: se l'auto è rimasta parcheggiata al sole, prima di accendere l'A/C è utile aprire i finestrini per qualche minuto per far uscire l'aria più calda.
  • Utilizzo graduale: appena si avvia il sistema, è preferibile impostare una velocità bassa della ventola e aumentarla gradualmente. Partire subito con la massima potenza richiede uno sforzo energetico maggiore.
  • Finestrini chiusi: l'efficienza massima si ottiene mantenendo i finestrini ben chiusi per evitare che l'aria fredda prodotta si disperda e quella calda esterna entri.
  • Impostare una temperatura moderata: non è necessario impostare la temperatura al minimo. Una differenza di 5-7 gradi rispetto alla temperatura esterna è solitamente sufficiente per un ambiente gradevole e riduce il lavoro del compressore.
  • Disattivazione anticipata: si può spegnere il sistema di raffreddamento qualche minuto prima di arrivare a destinazione, lasciando attiva solo la ventola. L'aria continuerà a uscire fresca per un po', sfruttando il freddo residuo dell'evaporatore.

Queste attenzioni sono particolarmente rilevanti per i veicoli di maggiori dimensioni, come monovolume o minibus, dove il volume d'aria da raffreddare è superiore e un uso oculato può fare una differenza sensibile sui consumi.

 

Interpretare i comandi del climatizzatore: i simboli principali

Per sfruttare al meglio il sistema di climatizzazione, è fondamentale comprendere il significato dei simboli presenti sul pannello di controllo. 

Sebbene possano variare leggermente tra i diversi modelli di auto, i principali sono standardizzati:

  • Fiocco di neve (A/C): è il comando principale. La sua attivazione (spesso segnalata da una spia luminosa) innesta la frizione del compressore e avvia il ciclo di raffreddamento. Senza questo simbolo attivo, uscirà solo aria a temperatura ambiente mossa dalla ventola.
  • Ventola: questo simbolo, solitamente accompagnato da una scala o dei numeri, permette di regolare la velocità del flusso d'aria emesso dalle bocchette.
  • Ricircolo dell'aria (auto con freccia circolare): attivando questa funzione, il sistema smette di prelevare aria dall'esterno e fa ricircolare quella già presente nell'abitacolo. È utile per raffreddare più rapidamente l'ambiente o per evitare l'ingresso di aria inquinata (ad esempio, quando si è in galleria o in coda nel traffico).
  • Flusso verso il parabrezza (parabrezza con frecce): questo comando indirizza tutto il flusso d'aria verso il parabrezza ed è la funzione specifica per lo sbrinamento rapido durante l'inverno. Attivandolo insieme all'A/C, l'aria secca prodotta dal climatizzatore elimina l'appannamento in pochi istanti.

Comprendere e utilizzare correttamente questi comandi è il primo passo per un impiego efficace dell'impianto.

 

Riconoscere i segnali di malfunzionamento

Un impianto di climatizzazione che non funziona correttamente manifesta quasi sempre sintomi chiari

Riconoscerli tempestivamente permette di intervenire prima che un piccolo problema si trasformi in un guasto costoso.

Aria non sufficientemente fredda 

È il segnale più comune. La causa più probabile è una perdita di gas refrigerante dal circuito

Con il tempo, piccole perdite fisiologiche attraverso le guarnizioni e i tubi flessibili sono normali ma se il calo di prestazioni fosse repentino potrebbe esserci una perdita più seria. 

Altre cause possono includere un compressore che non si attiva, un condensatore sporco o ostruito da detriti, o un problema alla ventola di raffreddamento.

Cattivo odore dalle bocchette

Quando si accende l'aria condizionata si avverte un odore di umido o di muffa? 

Questo è causato dalla proliferazione di batteri, funghi e muffe sulla superficie dell'evaporatore

L'umidità che si condensa naturalmente sulle sue alette fredde, unita al buio del cruscotto, crea un ambiente ideale per la loro crescita.

Rumori anomali

Se all'attivazione dell'impianto si sentono sibili, cigolii o rumori metallici, è un campanello d'allarme. 

Un sibilo potrebbe indicare un livello di gas molto basso. Un cigolio potrebbe provenire dalla cinghia del compressore usurata

Rumori più forti, simili a un "click" o a un trascinamento, possono segnalare un problema alla frizione del compressore o ai suoi cuscinetti interni, un guasto che richiede un intervento immediato.

Presenza di acqua nell'abitacolo

È normale che l'evaporatore produca acqua di condensa. Questa viene raccolta e scaricata all'esterno del veicolo attraverso un apposito tubicino di scolo. 

Se questo tubo si ostruisce a causa di sporco o detriti, l'acqua può ristagnare e riversarsi all'interno dell'abitacolo, solitamente nella zona dei piedi del passeggero anteriore.

 

Cause più comuni di guasto del climatizzatore auto

Le principali problematiche che possono compromettere il funzionamento del climatizzatore dell’auto includono:

  • Perdite nel circuito: piccole crepe o fessurazioni nei tubi o nelle giunzioni possono provocare la dispersione del gas refrigerante, riducendo l’efficienza dell’impianto.
  • Malfunzionamento del compressore: il compressore, elemento centrale del sistema, se si blocca o subisce danni, impedisce il corretto raffreddamento dell’aria.
  • Condensatore difettoso: un condensatore ostruito o rotto non riesce a dissipare il calore dal gas refrigerante, interrompendo così il ciclo di raffreddamento.
  • Problemi ai sensori: sensori guasti possono trasmettere informazioni errate alla centralina, ostacolando il funzionamento ottimale del climatizzatore.

La diagnosi dei guasti al climatizzatore auto in officina specializzata avviene mediante strumenti specifici. Tra i controlli principali: verifica della pressione del gas refrigerante e analisi dello stato di ciascun componente

Dopo l'individuazione della causa, si procede con la riparazione o la sostituzione delle parti difettose, assicurando il ritorno alla piena efficienza dell'impianto.

 

Guida alla manutenzione del climatizzatore auto

Una corretta manutenzione del climatizzatore della propria auto previene la maggior parte dei problemi e assicura che l'impianto funzioni al meglio delle sue capacità, con benefici anche per la qualità dell'aria e per i consumi di carburante. Si può suddividere in interventi di routine e controlli specialistici.

Manutenzione ordinaria

  • Utilizzo Periodico dell'Impianto: è buona norma accendere il climatizzatore per almeno 10-15 minuti ogni mese, anche durante la stagione invernale. Questa operazione fa circolare il gas refrigerante e l'olio lubrificante ad esso miscelato, mantenendo idratate le guarnizioni e i componenti interni e prevenendo le perdite causate dall'essiccamento.
  • Sostituzione del filtro abitacolo (o antipolline): questo filtro è il polmone del sistema di ventilazione. Trattiene polvere, polline, smog e altre particelle prima che l'aria entri nell'abitacolo. Un filtro sporco e intasato riduce il flusso d'aria, affatica la ventola e può contribuire alla formazione di cattivi odori. Si raccomanda di sostituirlo ogni 15.000 chilometri o, come minimo, una volta all'anno, preferibilmente in primavera.
  • Pulizia delle prese d'aria esterne: mantenere pulita la griglia alla base del parabrezza, dove l'aria viene aspirata, è un gesto semplice ma utile. Foglie, aghi di pino e altri detriti possono ostruire il passaggio dell'aria e finire per intasare il filtro o il tubo di scolo della condensa.

Manutenzione straordinaria (presso officine specializzate)

  • Controllo e ricarica del gas refrigerante: anche un impianto in perfetta salute può perdere fisiologicamente una piccola percentuale di gas ogni anno (circa il 5-10%). Si consiglia di far controllare la pressione del circuito ogni due anni. La "ricarica" professionale non consiste nel semplice rabbocco ma in un'operazione completa che prevede lo svuotamento del vecchio gas, la creazione del vuoto nel circuito per eliminare ogni traccia di umidità (nemica del sistema), un test di tenuta per escludere perdite e, infine, il riempimento con la quantità esatta di gas refrigerante e olio lubrificante prevista dal costruttore.

 

  • Igienizzazione del circuito e dell'evaporatore: per eliminare i cattivi odori e garantire un'aria salubre, è opportuno eseguire un trattamento di igienizzazione professionale almeno una volta all'anno. Tramite l'uso di specifici prodotti battericidi e fungicidi, nebulizzati direttamente nell'evaporatore e nei condotti di aerazione, si eliminano i microrganismi responsabili delle contaminazioni.

 

  • Controllo generale del sistema: durante un tagliando o un controllo dedicato, è bene far ispezionare da un tecnico qualificato lo stato di salute generale dell'impianto. Questo include la verifica del corretto innesto della frizione del compressore, l'ispezione visiva di tubi e raccordi, il controllo dell'efficienza della ventola del condensatore e la pulizia esterna del condensatore stesso, spesso ostruito da insetti e sporcizia stradale che ne riducono la capacità di dissipare calore.

Un impianto di climatizzazione ben curato non è solo una questione di benessere a bordo. Un sistema efficiente richiede meno energia al motore per funzionare, contribuendo a contenere i consumi di carburante

Prendersi cura del climatizzatore del proprio veicolo attraverso semplici accorgimenti e controlli periodici rappresenta un investimento intelligente per garantirne l'affidabilità, la durata nel tempo e la salubrità dell'aria che si respira durante ogni viaggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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