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30/10/2025
La scelta di un'automobile è un processo complesso, influenzato da una moltitudine di fattori che spaziano dall'estetica alla funzionalità, passando per le prestazioni e i consumi.
Tra le specifiche tecniche che definiscono il carattere e il comportamento di un veicolo, una delle più significative è senza dubbio lo schema di trazione.
La decisione tra trazione anteriore (FWD - Front-Wheel Drive) e trazione posteriore (RWD - Rear-Wheel Drive) non è un mero dettaglio ingegneristico, ma una scelta che impatta profondamente sull'esperienza di guida, sulla gestione del veicolo in diverse condizioni e persino sulla disposizione degli spazi interni.
Questo articolo si propone di analizzare in modo approfondito le differenze tra la trazione anteriore e posteriore, esplorando non solo la meccanica, ma anche le dinamiche di guida, la gestione dei pesi e le filosofie costruttive di alcune celebri case automobilistiche, per offrire al lettore un quadro completo e aiutarlo a compiere una scelta informata.
Alla base della distinzione tra i due sistemi vi è il principio di trasmissione della potenza del motore alle ruote. Vediamolo insieme.
In un veicolo a trazione anteriore, il motore trasmette la coppia motrice esclusivamente alle ruote anteriori, le quali hanno il duplice compito di dare direzionalità al veicolo (sterzare) e di "tirare" l'auto.
Questa configurazione, oggi la più diffusa sul mercato, specialmente nei segmenti delle utilitarie e delle berline medie, presenta vantaggi costruttivi notevoli.
L'assenza dell'albero di trasmissione, il componente meccanico che nei veicoli RWD trasferisce il moto dal motore anteriore alle ruote posteriori, permette di ottimizzare gli spazi interni, eliminando il tunnel centrale e offrendo maggiore abitabilità e capacità di carico.
Dal punto di vista produttivo, l'integrazione di motore, cambio e differenziale in un unico blocco anteriore semplifica l'assemblaggio e riduce i costi, rendendo le vetture FWD generalmente più economiche.
Al contrario, un'auto con trazione posteriore vede le ruote posteriori incaricate di spingere il veicolo, mentre quelle anteriori si occupano unicamente della funzione sterzante. Questa separazione dei compiti è uno dei pilastri della guida sportiva.
Meccanicamente, questa architettura richiede la presenza di un albero di trasmissione che attraversa longitudinalmente il pianale per collegare il gruppo motore-cambio (solitamente anteriore) al differenziale posteriore.
Questo schema è tipico delle auto sportive, delle berline di alta gamma e di alcuni SUV, dove le prestazioni e il piacere di guida sono elementi prioritari.
Le differenze tra trazione anteriore e posteriore emergono in modo preponderante quando si analizza il comportamento dinamico del veicolo e la distribuzione dei pesi gioca un ruolo fondamentale.
Le auto a trazione anteriore, avendo la maggior parte della massa (motore e trasmissione) concentrata sull'asse anteriore, beneficiano di una maggiore aderenza in condizioni di scarsa motricità, come su fondi bagnati o innevati.
Il peso gravante sulle ruote motrici aiuta a "mordere" l'asfalto, garantendo una sensazione di stabilità e sicurezza, specialmente per i conducenti meno esperti. La reazione tipica di un'auto FWD al limite di aderenza in curva è il sottosterzo: il veicolo tende ad allargare la traiettoria con il muso.
Questa è una reazione generalmente più intuitiva e facile da correggere per il guidatore medio, che istintivamente tenderà a ridurre l'accelerazione, recuperando aderenza sulle ruote anteriori.
Le auto a trazione posteriore offrono una dinamica di guida completamente diversa, largamente influenzata da una migliore distribuzione dei pesi. Spostando parte della meccanica al posteriore, si ottiene un bilanciamento più vicino al 50:50 tra i due assi.
Questo equilibrio si traduce in una maggiore agilità nei cambi di direzione e in una migliore trazione in fase di accelerazione su asfalto asciutto. Durante l'accelerazione, infatti, si verifica un naturale trasferimento di carico verso il retrotreno, che "schiaccia" le ruote motrici a terra, aumentandone il grip.
Lo stile di guida richiesto è più attivo e tecnico. La reazione caratteristica al limite è il sovrasterzo: il posteriore della vettura tende a perdere aderenza e ad allargare la traiettoria rispetto all'anteriore.
Sebbene questa dinamica possa essere più impegnativa da gestire e richieda una certa abilità nel controsterzo e nella modulazione dell'acceleratore, è anche ciò che regala il feeling di guida coinvolgente e "puro" tanto apprezzato dagli appassionati.
La scelta tra FWD e RWD spesso riflette la filosofia stessa di una casa automobilistica.
BMW, per esempio, ha costruito la sua reputazione sull'altare della trazione posteriore, considerata l'architettura per eccellenza per chi ricerca il "piacere di guidare".
La precisione dello sterzo, libero dal compito di trasmettere motricità, e il bilanciamento dei pesi ottimale sono da sempre i capisaldi del DNA sportivo del marchio bavarese.
Anche con l'introduzione di modelli a trazione anteriore per le fasce di mercato più compatte, la trazione posteriore rimane l'emblema delle sue berline e coupé più rappresentative.
Audi, d'altro canto, ha percorso una strada differente.
Partendo da una base a trazione anteriore per molti dei suoi modelli, ha elevato la trazione integrale "Quattro" a vero e proprio marchio di fabbrica.
La filosofia Audi è primariamente orientata alla sicurezza e all'efficacia in ogni condizione di aderenza. Il sistema Quattro, evolutosi in diverse varianti (dal Torsen a sistemi con frizione Haldex), distribuisce la coppia motrice su entrambi gli assi, combinando la stabilità della trazione anteriore con una motricità superiore, specialmente su fondi difficili, e offrendo al contempo dinamiche di guida neutre ed estremamente efficaci.
Un capitolo a parte merita la configurazione scelta da Porsche per la sua icona, la 911.
Si tratta di un'auto con trazione posteriore la cui peculiarità risiede nel posizionamento del motore "a sbalzo", ovvero dietro l'asse posteriore.
Questa scelta progettuale, ereditata dal Maggiolino Volkswagen, genera una distribuzione dei pesi unica, con una preponderanza di massa sul retrotreno.
Tale configurazione conferisce alla 911 una motricità in accelerazione quasi ineguagliabile: il peso del motore grava direttamente sulle ruote motrici, garantendo un'aderenza eccezionale in uscita di curva.
La dinamica di guida è altrettanto distintiva e richiede perizia. In fase di inserimento curva, l'avantreno leggero può risultare molto reattivo, mentre una gestione scorretta dell'acceleratore o del freno a centro curva può innescare un sovrasterzo repentino.
Guidare una Porsche 911 RWD al limite significa imparare a "sentire" i trasferimenti di carico, usando il peso del motore posteriore per stabilizzare la vettura e per essere proiettati fuori dalle curve con efficacia. È un'esperienza di guida che premia la tecnica e la sensibilità, un dialogo costante tra pilota e macchina.
Per anni, l'idea di un'auto con trazione posteriore è stata associata a costi elevati. Oggi, il panorama sta parzialmente cambiando.
Sebbene il mercato delle auto economiche a trazione posteriore non sia vasto, esistono nicchie e modelli che permettono di accedere a questo tipo di architettura senza necessariamente investire cifre da supercar. Spesso si tratta di piccole sportive o roadster che privilegiano il divertimento di guida.
Al contrario, una vera e propria rinascita della trazione posteriore si sta verificando nel settore delle auto elettriche. La configurazione dei veicoli elettrici, con il pacco batterie pesante e piatto posizionato nel pianale, permette di ottenere un baricentro molto basso e una distribuzione dei pesi ottimale.
Molti costruttori, per le loro piattaforme native elettriche, scelgono di posizionare il motore elettrico sull'asse posteriore.
Questa soluzione offre molteplici vantaggi:
Modelli come la Volkswagen ID.3 o la MG4, in alcune loro versioni, dimostrano come la trazione posteriore possa essere una scelta vincente anche per veicoli compatti e accessibili del nuovo millennio.
Si può affermare, pertanto, che la scelta tra trazione anteriore e posteriore dipende strettamente dalle priorità del singolo automobilista.
La trazione anteriore rappresenta la scelta della razionalità: più economica, spaziosa e sicura in condizioni difficili, è ideale per chi cerca un mezzo di trasporto affidabile e prevedibile per l'uso quotidiano.
La trazione posteriore è la scelta della passione: offre un'esperienza di guida più coinvolgente, un bilanciamento superiore e prestazioni dinamiche che premiano il guidatore esperto.
La crescente diffusione di auto elettriche trazione posteriore sta inoltre democratizzando questa architettura, rendendola una valida opzione anche per chi è attento alle nuove tecnologie e alla sostenibilità, senza voler rinunciare al piacere di una guida dinamica e reattiva.
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