Mild hybrid, hybrid, plug-in hybrid e full electric: ecco le differenze

Motori green: le differenze

Le auto ibride sono attualmente molto richieste e stanno pian piano conquistando il settore automotive. Ma non è sempre facile comprendere, tra differenti proposte di motori green sul mercato, quale sia il più adatto alle nostre esigenze.

Oggi, le tecnologie per ridurre emissioni e consumi, in vista del futuro stop alla vendita di auto con motore termico, si suddividono, fondamentalmente, in quattro categorie.

La tecnologia Mild Hybrid, denominata anche “ibrido leggero”, è la più semplice e meno costosa; viene ricaricata dall’energia recuperata in decelerazione e frenata e l’unità elettrica permette soltanto di ottimizzare consumi ed emissioni inquinanti. Questo sistema sfrutta motori termici, benzina o diesel, in abbinamento ad un piccolo motore elettrico che viene alimentato, a sua volta, da una batteria altrettanto compatta.

Il sistema Hybrid, precursore dell’elettrificazione, è quello in cui l’automobile è alimentata prevalentemente con motore termico, ma parallelamente è equipaggiata anche con motore elettrico che interviene in caso di necessità. I vantaggi di questo tipo di tecnologia sono considerevoli in termini di emissioni e consumi e si avvertono prevalentemente nella marcia urbana.

La soluzione Plug-in Hybrid è caratterizzata dall’adozione di una batteria in grado di supportare percorrenze variabili dai 30 ai 100 km, a seconda della tipologia di auto e delle dimensioni della batteria in dotazione. Si tratta di un sistema che prevede la possibilità di ricarica a prese di corrente o presso le apposite colonnine. Rimane la presenza del motore termico alla stregua della batteria.

Le vetture Full electric possono contare su un motore elettrico che fornisce tutta la trazione, alimentato da una batteria di elevata capacità che, per contro, risulta essere estremamente pesante ed ingombrante. Questo sistema permette di ottenere consumi irrisori ed emissioni molto basse. Nonostante i continui progressi, l’autonomia resta un problema da risolvere, così come i costi e i tempi di ricarica.

A queste tecnologie si aggiunge, infine, la e-Power, un sistema adottato nel 2011 da Opel Ampera e Chevrolet Volt, ripreso da BMW i3 e utilizzato oggi da Nissan. Si tratta di auto a trazione elettrica, che si servono anche di un piccolo motore termico che ricarica la batteria, riducendo così le emissioni e i costi d’esercizio, senza spina né soste di ricarica.

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