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30/06/2025
Negli ultimi anni, le normative europee sulle emissioni inquinanti dei veicoli hanno imposto limiti sempre più severi, in particolare per i motori diesel.
Questi limiti mirano a ridurre l’impatto ambientale dei gas di scarico, in particolare degli ossidi di azoto (NOx), sostanze altamente nocive per la salute e l’ambiente.
Per rispettare tali norme, le case automobilistiche hanno adottato diverse tecnologie, tra cui la tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction) che sfrutta un additivo specifico chiamato AdBlue.
Questo articolo spiega in modo semplice e approfondito che cos’è l’additivo diesel AdBlue, come funziona, perché è indispensabile nei veicoli diesel moderni e come gestirne il rifornimento.
L'AdBlue non è un additivo per carburante, come a volte erroneamente si pensa, bensì una soluzione liquida specifica, utilizzata appunto nei sistemi SCR (Selective Catalytic Reduction - Riduzione Catalitica Selettiva).
Tecnicamente, è una soluzione acquosa composta al 32,5% da urea di elevata purezza e al 67,5% da acqua demineralizzata.
Il nome "AdBlue" è un marchio registrato dalla VDA (Verband der Automobilindustrie), l'associazione tedesca dei costruttori di automobili, che ne garantisce la conformità allo standard internazionale ISO 22241.
Questa specifica è fondamentale, poiché l'uso di un prodotto non conforme potrebbe danneggiare il delicato sistema SCR.
L'AdBlue è incolore, inodore (o con un leggero odore di ammoniaca), non tossico e non infiammabile.
Presenta un punto di congelamento a -11°C. Per questo motivo, i veicoli dotati di sistema SCR sono equipaggiati con un sistema di riscaldamento per il serbatoio e i condotti dell'AdBlue, garantendone la fluidità anche a basse temperature.
La tecnologia SCR è un sistema di post-trattamento dei gas di scarico che permette di abbattere drasticamente le emissioni di ossidi di azoto.
L’AdBlue viene iniettato nel flusso dei gas di scarico quando questi raggiungono una temperatura di almeno 200° C.
A questo punto, la soluzione di urea si decompone in ammoniaca e anidride carbonica.
L’ammoniaca reagisce con gli ossidi di azoto presenti nei gas di scarico, trasformando i nocivi ossidi di azoto in due sostanze innocue: azoto elementare (che costituisce circa il 78% dell’aria) e vapore acqueo.
Questo processo chimico riduce le emissioni nocive fino al 90%, contribuendo al rispetto delle normative Euro 6 e successive.
L'additivo AdBlue è utilizzato prevalentemente nei veicoli diesel di nuova generazione, sia autovetture che veicoli commerciali leggeri e pesanti (camion, autobus), oltre a macchine agricole e movimento terra.
Generalmente, i veicoli diesel omologati Euro 6 (prodotti indicativamente a partire dal 2014-2015) sono equipaggiati con un sistema SCR e necessitano quindi di AdBlue.
Questi standard europei impongono limiti molto rigidi sulle emissioni di NOx, che senza l’uso di tecnologie come la SCR sarebbero impossibili da rispettare.
L’AdBlue permette quindi ai motori diesel di continuare a garantire prestazioni elevate e consumi contenuti, riducendo al contempo l’impatto ambientale e migliorando la qualità dell’aria, specialmente nelle aree urbane.
È fondamentale sottolineare che l'AdBlue è specifico per motori diesel con tecnologia SCR. Non è destinato ai motori a benzina.
L'erronea ricerca di un "additivo blue benzina" con funzioni analoghe all'AdBlue non trova riscontro, poiché i motori a benzina utilizzano tecnologie differenti per il controllo delle emissioni (principalmente catalizzatori a tre vie) che non richiedono questo tipo di additivo.
Il serbatoio dell’AdBlue è generalmente posizionato vicino a quello del carburante diesel ed è riconoscibile per il tappo di colore azzurro. In alcuni modelli, può trovarsi nel vano bagagli o sotto il cofano motore.
Il rabbocco è semplice e può essere effettuato in diversi modi: tramite taniche acquistabili presso stazioni di servizio, negozi di ricambi o supermercati, oppure tramite pompe dedicate presenti in alcune aree di servizio, soprattutto lungo le autostrade.
Per evitare fuoriuscite, spesso si utilizzano appositi mescitori da avvitare alla tanica e al bocchettone del serbatoio.
Durante il rifornimento, è importante evitare contaminazioni: non versare AdBlue nel serbatoio del gasolio e viceversa. L'errore potrebbe causare danni costosi sia al sistema di alimentazione del carburante sia al sistema SCR.
Il consumo di AdBlue varia in base al modello del veicolo, allo stile di guida e alle condizioni di utilizzo.
In media, si consuma circa 1 litro di AdBlue ogni 1.000-1.500 km ma si può arrivare fino a un litro ogni 500 km in condizioni particolari.
I serbatoi hanno capacità che variano generalmente tra 11 e 30 litri, consentendo quindi di percorrere migliaia di chilometri senza necessità di rabbocco frequente.
Il sistema di bordo del veicolo avvisa con anticipo, spesso anche 2.400 km prima dell’esaurimento, tramite messaggi sul cruscotto che indicano l’autonomia residua e, se il livello si abbassa troppo, limita il numero di avviamenti del motore fino al rifornimento.
Se il serbatoio di AdBlue si svuota, il sistema SCR non può più funzionare correttamente e il veicolo non rispetta più le normative sulle emissioni.
Le normative ambientali impongono che il veicolo non possa funzionare senza un efficace sistema di abbattimento degli NOx. Di conseguenza, se l'additivo AdBlue si esaurisce completamente:
Questa misura è implementata per garantire che il veicolo operi sempre nel rispetto dei limiti di emissione. Non si tratta di un guasto ma di una caratteristica di progettazione legata alle normative.
È importante non confondere l’additivo AdBlue con altri additivi per motori diesel o benzina.
Ad esempio, esistono additivi per migliorare la combustione o per la pulizia del sistema di alimentazione ma AdBlue ha una funzione specifica e distinta: la riduzione degli ossidi di azoto tramite la tecnologia SCR.
Nei veicoli a benzina, come abbiamo visto, l’uso di AdBlue non è previsto, in quanto questi motori adottano sistemi diversi per il controllo delle emissioni.
La qualità dell’additivo è fondamentale per garantire l’efficacia del sistema SCR e la durata del catalizzatore.
Esistono sul mercato diverse marche di AdBlue, alcune più economiche ma con rischi di impurità, altre più costose ma di qualità superiore. La qualità dell'AdBlue è, tuttavia, di fondamentale importanza.
Utilizzare un prodotto che non rispetta lo standard ISO 22241 o che sia contaminato può portare a seri problemi:
Quando si parla di "AdBlue migliori", ci si riferisce a prodotti che garantiscono, com’è ovvio, la conformità allo standard ISO 22241.
È consigliabile acquistare AdBlue da fornitori affidabili e verificare sempre che sulla confezione sia chiaramente indicata la rispondenza a tale standard.
Evitare prodotti di dubbia provenienza o a prezzi eccessivamente bassi potrebbe prevenire costose riparazioni.
L’uso di AdBlue di alta qualità riduce il rischio di danni ai componenti del sistema e assicura un funzionamento ottimale nel tempo.
L'additivo diesel AdBlue rappresenta una tecnologia chiave per la sostenibilità ambientale dei motori diesel moderni.
Sebbene comporti la necessità di un rifornimento periodico e un'attenzione aggiuntiva da parte dell'automobilista, il suo ruolo nel ridurre significativamente gli ossidi di azoto è innegabile.
Comprendere cos'è, come funziona e come gestirlo correttamente permette ai proprietari di veicoli diesel dotati di sistema SCR di viaggiare in modo più ecologico, rispettando le normative e garantendo la longevità e l'efficienza del proprio mezzo.
Il sistema è progettato per essere il meno invasivo possibile per l'utente, con chiari avvisi e una gestione relativamente semplice, contribuendo a un futuro con aria più pulita.
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