La classificazione EURO per gli autoveicoli

La classificazione EURO per gli autoveicoli | UnipolRental

18/04/2025

Le normative EURO rappresentano un insieme di standard ambientali stabiliti dall'Unione Europea che disciplinano le emissioni inquinanti prodotte dai veicoli a motore venduti nel territorio comunitario. 

Il loro scopo primario è quello di controllare e progressivamente ridurre la quantità di sostanze nocive rilasciate nell'atmosfera dai mezzi di trasporto, contribuendo in maniera significativa al miglioramento della qualità dell'aria e alla tutela della salute pubblica. 

Queste normative non si limitano a definire i limiti massimi di emissione per diversi inquinanti ma influenzano anche la progettazione e la tecnologia dei veicoli, spingendo l'industria automobilistica verso soluzioni sempre più efficienti e rispettose dell'ambiente.

Le normative EURO si applicano a diverse categorie di veicoli, tra cui autovetture, veicoli commerciali leggeri e pesanti, motocicli, sebbene questo articolo si concentrerà principalmente sulla classificazione relativa alle autovetture e ai veicoli commerciali leggeri. 

L'introduzione di questi standard ha segnato un punto di svolta nella lotta all'inquinamento atmosferico causato dal traffico veicolare, imponendo limiti sempre più stringenti alle emissioni di ossidi di azoto (NOx), particolato (PM), monossido di carbonio (CO) e idrocarburi incombusti (HC).

 

L'Evoluzione delle classi EURO: un percorso verso standard ambientali più severi

Nel corso degli anni, le normative EURO sono state aggiornate e rese più rigorose attraverso l'introduzione di diverse classi, ognuna delle quali definisce standard ambientali specifici che i veicoli devono soddisfare per poter essere omologati e venduti

Questa evoluzione progressiva riflette la crescente consapevolezza dei danni causati dall'inquinamento atmosferico e i progressi tecnologici nel campo dell'ingegneria automobilistica.

Di seguito si presenta una panoramica delle diverse classi EURO, dalle più datate alle più recenti.

EURO 0 o pre-euro

Questa classificazione normativa identifica i veicoli che utilizzano benzine al piombo e sono sprovvisti di sistema catalitico e di alimentazione a iniezione, generalmente immatricolati prima del 1993.

EURO 1 (Introdotta nel 1993)

Questa è stata la prima normativa EURO a essere introdotta

Essa ha stabilito i primi limiti di emissione per le autovetture, concentrandosi principalmente su monossido di carbonio (CO) e idrocarburi e ossidi di azoto (HC+NOx). 

Un intervento legislativo ha imposto, infatti, ai costruttori automobilistici l’obbligo di equipaggiare i nuovi modelli da omologare con marmitta catalitica e sistema di iniezione

L'introduzione di questa normativa ha segnato un primo passo fondamentale verso la riduzione dell'impatto ambientale del trasporto su strada.

EURO 2 (Introdotta nel 1996)

La normativa EURO 2 ha rappresentato un ulteriore inasprimento dei limiti di emissione rispetto alla EURO 1, mostrando una maggiore considerazione verso i motori diesel e introducendo l’obbligo di contenere le emissioni inquinanti, allora superiori rispetto a quelle dei propulsori a benzina. 

Ha introdotto limiti separati per gli idrocarburi (HC) e gli ossidi di azoto (NOx), evidenziando una particolare attenzione alla riduzione di questi specifici inquinanti.

EURO 3 (Introdotta nel 2001)

Con la EURO 3, i limiti di emissione sono diventati ancora più stringenti

La normativa, introdotta con la direttiva 98/69, ha previsto limiti specifici per le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e ha anche iniziato a regolamentare le emissioni di particolato (PM) per i veicoli diesel, stabilendo, inoltre, l’obbligo per le Case costruttrici di installare sulle nuove vetture un sistema Eobd per ridurre e controllare le emissioni.

EURO 4 (Introdotta nel 2006)

La normativa EURO 4 ha rappresentato un significativo passo avanti nella riduzione delle emissioni imponendo ai costruttori una significativa ulteriore riduzione delle emissioni, con particolare attenzione alla diminuzione di monossido di carbonio (CO) e ossidi di azoto (NOx). 

Rispetto agli standard Euro 1, le soglie per questi inquinanti sono state quasi totalmente abbattute mentre si continuano a registrare valori elevati di particolato nei motori diesel tali da incentivare, nei costruttori, l'adozione di tecnologie più avanzate per il trattamento dei gas di scarico, come i filtri antiparticolato (DPF) per i motori diesel.

EURO 5 (Introdotta nel 2009)

La EURO 5 ha ulteriormente ridotto i limiti di emissione per il particolato (PM) nei veicoli diesel, rendendo obbligatorio l'uso di filtri antiparticolato per la maggior parte dei nuovi modelli, lasciando, però, quasi inalterati i limiti per gli altri inquinanti.

EURO 6 (Introdotta nel 2015)

La normativa EURO 6 rappresenta attualmente lo standard più recente e rigoroso in vigore

Con la sua introduzione, l’attenzione si è concentrata ancora una volta sui motori diesel, storicamente più critici sul fronte delle emissioni. 

L’obiettivo era una drastica riduzione degli inquinanti più pericolosi, come gli idrocarburi incombusti e, soprattutto, gli ossidi di azoto (NOx). Per rispettare i nuovi limiti, le case automobilistiche hanno adottato tecnologie sempre più avanzate per il trattamento dei gas di scarico. 

Tra queste, la valvola EGR e il sistema SCR che utilizza un additivo chiamato AdBlue per trasformare gli NOx in vapore acqueo e azoto, due elementi innocui per l’ambiente.  

Con l’EURO 6 sono stati anche introdotti test più severi e realistici per la misurazione delle emissioni, come i test sulle emissioni reali di guida (RDE - Real Driving Emissions), volti a garantire che i veicoli rispettino i limiti di emissione non solo in laboratorio ma anche durante la normale guida su strada.

La categoria Euro 6 comprende, oltre ai diesel, anche i veicoli ibridi ed elettrici, segnando un ulteriore passo avanti verso una mobilità più sostenibile.

La normativa EURO 6 è stata poi implementata gradualmente attraverso diverse sottofasi (a, b, c, d, e, f), ognuna delle quali ha introdotto requisiti leggermente diversi e scadenze specifiche per l'omologazione e la registrazione dei nuovi veicoli. 

Queste sottofasi hanno progressivamente inasprito i requisiti relativi ai test RDE e alle emissioni di particolato ultrafine.

 

Come individuare la classe ambientale del proprio veicolo?

Per conoscere la classe ambientale della propria vettura si può consultare in tutta semplicità il Portale dell’Automobilista, messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. 

È sufficiente cliccare sul link dedicato ai servizi online, selezionare successivamente il titolo “verifica classe ambientale veicolo” ed inserire il tipo di veicolo ed il numero di targa: in questo modo è possibile conoscere la classe di omologazione. 

Per chi non avesse familiarità con internet, la classe ambientale dell'auto può essere verificata semplicemente controllando il libretto di circolazione al punto V.9 per le vetture più recenti e nel riquadro 2 per quelle meno recenti. 

 

EURO 7: la nuova frontiera delle emissioni su strada

Approvata nel marzo 2024, la normativa Euro 7 - la cui entrata in vigore è prevista a partire dal 1° luglio 2025 per auto e furgoni e dal 1° luglio 2027 per i veicoli pesanti - rappresenta l’ultimo - e forse più discusso - passo nella regolamentazione delle emissioni dei veicoli. 

La sua introduzione avviene in un momento delicato per l’industria automobilistica, già impegnata nella transizione verso l’elettrico. 

Proprio per questo, il nuovo regolamento impone standard ancora più severi, non solo sui motori termici ma anche sulle auto elettrificate.

Una delle principali novità dell’Euro 7 è l’approccio “a ciclo di vita”: le emissioni non verranno più valutate solo in fase di omologazione ma lungo tutto l’arco operativo del veicolo.

In termini di limiti allo scarico, i valori restano allineati a quelli dell’Euro 6 sia per le auto che per i veicoli commerciali leggeri ma vengono introdotti per la prima volta limiti anche alle emissioni derivanti da freni e pneumatici

Questi elementi, spesso trascurati, rilasciano nell’ambiente particelle inquinanti durante la marcia. Con Euro 7, tali particelle verranno misurate in base al particolato PM10 (anziché PM23), permettendo di includere anche le emissioni delle vetture più piccole.

La normativa coinvolge direttamente anche i veicoli elettrificati. Per questi, Euro 7 stabilisce dei requisiti minimi di durata delle batterie, per garantire standard di efficienza e sostenibilità nel tempo. 

Con queste disposizioni, l’Euro 7 non solo punta a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale della mobilità ma anche a garantire una maggiore trasparenza e affidabilità delle nuove tecnologie elettriche nel lungo termine.

 

L'Importanza della classificazione EURO per i diversi attori

La classificazione EURO per gli autoveicoli rappresenta uno strumento fondamentale per la riduzione dell'inquinamento atmosferico e per la promozione di una mobilità più sostenibile

La sua evoluzione nel corso degli anni ha portato a significativi miglioramenti nella qualità dell'aria e ha stimolato l'innovazione tecnologica nel settore automobilistico.

Comprendere il significato e l'importanza delle diverse classi EURO è essenziale per i diversi attori del settore automobilistico e per la società nel suo complesso:

Per i consumatori

La classe EURO di un veicolo è un fattore sempre più rilevante nelle decisioni di acquisto o noleggio a lungo termine

I consumatori sono sempre più consapevoli dell'impatto ambientale delle proprie scelte e spesso preferiscono veicoli con classi EURO più recenti e meno inquinanti. 

Inoltre, in molte città europee sono state introdotte zone a basse emissioni (ZFE) o zone a traffico limitato (ZTL) che consentono l'accesso solo a veicoli con determinate classi EURO.

UnipolRental è da sempre sensibile alle politiche ambientali, proponendo, pertanto, una flotta sempre aggiornata con automezzi rispondenti alle normative europee. 

Per i produttori automobilistici

Le normative EURO rappresentano un importante motore di innovazione tecnologica per l'industria automobilistica

I produttori sono costantemente impegnati nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per ridurre le emissioni dei propri veicoli e rispettare gli standard sempre più severi. 

Questo ha portato all'introduzione di sistemi avanzati di gestione del motore, di iniezione del carburante, di trattamento dei gas di scarico (come i convertitori catalitici, i filtri antiparticolato e i sistemi di riduzione catalitica selettiva - SCR) e allo sviluppo di veicoli ibridi ed elettrici

La conformità alle normative EURO è inoltre un requisito fondamentale per poter vendere veicoli nel mercato europeo, uno dei più grandi e competitivi al mondo.

Per l'ambiente

L'impatto più significativo delle normative EURO si manifesta a livello ambientale

La progressiva riduzione dei limiti di emissione ha contribuito in modo sostanziale al miglioramento della qualità dell'aria nelle città europee, riducendo la concentrazione di inquinanti nocivi come gli ossidi di azoto e il particolato, responsabili di gravi problemi di salute respiratoria e cardiovascolare. 

La riduzione delle emissioni contribuisce anche alla lotta contro il cambiamento climatico, sebbene le normative EURO si concentrino principalmente sugli inquinanti atmosferici locali piuttosto che sulle emissioni di gas serra come la CO2 (che è regolamentata da altre normative).

 

Verso una mobilità sempre più sostenibile

L’introduzione della normativa Euro 7 segna un punto di svolta cruciale nel percorso verso una mobilità più pulita e responsabile, non rappresenta, tuttavia, la destinazione finale. 

È sempre più evidente, infatti, che le future direttive europee tenderanno ad allontanarsi progressivamente dal concetto di “emissioni allo scarico” per abbracciare una visione più ampia e olistica dell’impatto ambientale del veicolo.

Le prossime evoluzioni normative potrebbero includere criteri legati non solo alle emissioni dirette ma anche al ciclo di produzione, all’origine dell’energia utilizzata per la ricarica dei veicoli elettrici, alla riciclabilità dei materiali e persino all’impronta carbonica complessiva di ogni modello

In quest’ottica, si va delineando una regolamentazione sempre più orientata alla “carbon neutrality” e alla circolarità dei processi industriali.

Per i costruttori, questo, significherà ridefinire l’intero paradigma produttivo, investendo in tecnologie più sostenibili, nella digitalizzazione dei processi e in una gestione responsabile dell’intero ciclo di vita del veicolo. 

Per i consumatori, invece, si tradurrà in una crescente offerta di modelli a basse o zero emissioni ma anche in una maggiore consapevolezza riguardo l’impatto ambientale delle proprie scelte di mobilità.

In definitiva, l’Euro 7 rappresenta un passo importante verso un sistema di trasporto più ecologico, è però solo una tappa di un percorso più ampio che vedrà l’Europa protagonista nella sfida globale contro il cambiamento climatico. 

Il futuro della mobilità sarà sempre più integrato, sostenibile e tecnologicamente avanzato; una trasformazione che non riguarda solo le auto ma il nostro modo di muoverci, vivere e pensare l’ambiente che ci circonda.

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