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20/06/2024
Le auto d'epoca rappresentano un legame tangibile con il passato, un viaggio su quattro ruote attraverso le ere dell'ingegneria automobilistica e del design.
Questi veicoli non sono solo mezzi di trasporto ma anche simboli di epoche diverse, ciascuna con la propria storia e innovazione.
Spesso, però, si fa confusione tra i termini "auto d'epoca" e "auto storiche": entrambe rappresentano simboli di un passato glorioso, testimoni di un'evoluzione tecnologica e stilistica che ha plasmato il nostro presente.
Ma qual è la differenza tra queste due tipologie di veicoli? Quando un'auto diventa d'epoca o storica? E quale futuro si riserva a queste gemme del passato?
In questo articolo andremo ad esplorare le differenze tra queste due categorie, capiremo quando un'auto può essere considerata d'epoca e rifletteremo sul futuro di questi preziosi cimeli su ruote.
Entrambe le categorie rientrano nel novero delle "auto storiche” ma si differenziano per il loro utilizzo e destinazione. Il Codice della Strada dedica un intero articolo alla regolamentazione delle auto d'epoca e delle auto storiche.
Parliamo, infatti, dell'articolo 60, intitolato "Motoveicoli e autoveicoli d'epoca e di interesse storico e collezionistico", il quale fa riferimento ad una netta distinzione tra queste due categorie.
Il primo comma stabilisce che le auto d'epoca e quelle di interesse storico e collezionistico sono considerate mezzi atipici.
Il secondo comma fornisce una definizione precisa di auto d'epoca: in dettaglio, vengono classificate come auto d'epoca quelle vetture che sono state cancellate dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) con l'intento specifico di essere conservate nei musei o in locali pubblici e privati. In buona sostanza, pertanto, possiamo tranquillamente affermare che:
Sono vetture cancellate dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) destinate alla conservazione in musei o luoghi pubblici/privati per preservarne le caratteristiche originali ma che non rispettano i requisiti per la circolazione stradale.
Devono essere iscritte in un elenco specifico presso il Centro Storico del Dipartimento per i Trasporti Terrestri.
Un esempio di auto d'epoca è la Lamborghini Miura, esposta al museo The Wolfsonian-FIU a Miami. Considerata la prima auto supersportiva, è stata disegnata da Marcello Gandini e monta un motore da 300 CV.
Un altro esempio è l'Alfa Romeo Duetto, celebre anche per la sua apparizione nel film "Il Laureato". Prodotta dal 1966 al 1994, è soprattutto la prima serie, nota come "osso di seppia" per la sua forma distintiva, a essere particolarmente apprezzata e ricercata dai collezionisti.
Le auto di interesse storico e collezionistico invece sono auto iscritte in uno dei seguenti registri di auto storiche: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI. A differenza delle auto d'epoca, possono circolare liberamente su strada a condizione che rispettino le normative previste dal regolamento.
Dal punto di vista temporale, per diventare un'auto storica basta aver compiuto vent'anni dalla loro immatricolazione.
Quanti anni occorrono, invece, per fregiarsi del titolo di auto d'epoca?
In questo caso i requisiti sono più stringenti: la vettura deve essere stata prodotta almeno trent'anni prima per poter essere iscritta ai registri dell'ASI (Automotoclub Storico Italiano).
In parole semplici: un'auto può diventare storica a 20 anni ma per essere considerata d'epoca deve averne almeno 30 al momento dell'iscrizione all'ASI.
Facciamo un esempio:
“Un'auto immatricolata nel 2004 potrà diventare storica nel 2024 ma non potrà essere d'epoca fino al 2034 (se iscritta all'ASI entro quell'anno).
Un'auto prodotta nel 1970 potrà essere iscritta all'ASI come d'epoca già nel 2000, se soddisfa gli altri requisiti.”
Il valore storico e collezionistico dipende, infatti, anche dalla rarità, dal modello, dal marchio e dalle condizioni del veicolo.
Ad esempio, una Ferrari d'annata potrebbe diventare un'auto d'epoca molto ricercata molto più rapidamente rispetto a una berlina comune dello stesso periodo.
Un'auto d'epoca, secondo la definizione dell'ASI (Automotoclub Storico Italiano), è un'autovettura che, come detto, abbia almeno trent’anni di età, sia immatricolata in Italia o altrove, e sia in condizioni di originalità meccanica e di conservazione.
In altre parole, un'auto d'epoca è un pezzo di storia su quattro ruote, che ci riporta indietro nel tempo attraverso il suo design, la tecnologia e le emozioni che evoca.
Per essere considerata d'epoca, l'auto deve inoltre possedere alcune caratteristiche fondamentali:
Le auto d'epoca sono considerate beni culturali mobili e, come tali, sono soggette a normative specifiche che ne tutelano la conservazione e l'utilizzo.
In Italia, ad esempio, è possibile circolare con un'auto d'epoca solo in determinate occasioni, come raduni, manifestazioni o eventi speciali.
Il proprietario di un’auto d’epoca, laddove vengano osservati tutti i requisiti appena elencati, può richiedere il certificato di rilevanza storica, un documento ufficiale che attesta la storicità e il valore della macchina.
Il certificato di rilevanza storica, rilasciato da enti come l'Automotoclub Storico Italiano, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo o Storico FMI, non è obbligatorio ma consente di ottenere benefici fiscali.
Le auto con più di vent'anni (auto storiche), infatti, godono di agevolazioni sul pagamento del bollo auto, sebbene queste possano essere diverse da regione a regione.
Le vetture con più di trent'anni (auto d’epoca), invece, sono completamente esentate dal bollo e devono solo pagare una tassa di circolazione.
Anche l'imposta provinciale di trascrizione, la tassa pagata al momento del passaggio di proprietà, è ridotta per le auto storiche di almeno trent'anni.
Un'altra differenza tra auto di interesse storico e collezionistico e auto d'epoca riguarda l'assicurazione. Le auto d'epoca, non essendo destinate alla circolazione su strada, richiedono polizze assicurative specifiche. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare e le loro assicurazioni sono generalmente più economiche, con tariffe agevolate e la garanzia di non subire aumenti in caso di incidente.
Il mantenimento e la conservazione delle auto d'epoca richiedono una cura particolare. Molti appassionati dedicano una quantità significativa di tempo e risorse per mantenere i loro veicoli in condizioni perfette.
Questo può includere il restauro di parti originali, la ricerca di pezzi di ricambio autentici e l'uso di tecniche di manutenzione che rispettino le metodologie originali di produzione.
Le auto d'epoca devono essere regolarmente ispezionate e mantenute per prevenire il deterioramento. Il clima può giocare un ruolo significativo nella conservazione; ad esempio, l'umidità può causare ruggine e deterioramento dei materiali. Per questo motivo, molti collezionisti conservano le loro auto in garage climatizzati o utilizzano coperture protettive speciali.
Il futuro delle auto d'epoca è un argomento complesso e affascinante.
Con l'avvento delle tecnologie moderne e l'attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale, la posizione delle auto d'epoca nel panorama automobilistico potrebbe subire dei cambiamenti.
Uno dei principali fattori che influenzeranno il futuro delle auto d'epoca sono le regolamentazioni ambientali. In molte città europee, le restrizioni sulle emissioni stanno diventando sempre più severe.
Le auto d'epoca, sebbene utilizzate raramente, sono spesso meno efficienti in termini di consumo di carburante e producono più emissioni rispetto ai veicoli moderni. Ciò potrebbe portare a limitazioni sull'uso di auto d'epoca su strada, specialmente in aree urbane.
A fronte di tale nefasta prospettiva, molte associazioni di appassionati di auto d'epoca stanno lavorando per trovare soluzioni.
Ad esempio, ci sono discussioni sull'introduzione di esenzioni speciali per le auto d'epoca, data la loro rarità e il loro uso limitato.
Inoltre, la conversione di auto d'epoca a motori elettrici potrebbe diventare una soluzione pratica per combinare la conservazione storica con le esigenze ambientali moderne.
La digitalizzazione ha aperto nuove possibilità per il restauro e la conservazione delle auto d'epoca. Le risorse online permettono ai collezionisti di accedere a documentazione, manuali originali e pezzi di ricambio in modo molto più semplice rispetto al passato.
Forum e comunità online consentono inoltre agli appassionati di condividere conoscenze ed esperienze, migliorando le tecniche di restauro e manutenzione.
Il mercato delle auto d'epoca è in costante evoluzione. I prezzi possono variare notevolmente a seconda della domanda, della rarità e delle condizioni dei veicoli.
Negli ultimi anni, c'è stata una crescente attenzione verso le auto d'epoca come forme di investimento.
Alcuni modelli, specialmente quelli di marchi prestigiosi come Ferrari, Porsche e Aston Martin, hanno visto un aumento significativo del loro valore nel tempo.
Gli eventi e i raduni di auto d'epoca continuano a giocare un ruolo fondamentale nel mantenere viva la passione per questi veicoli.
Manifestazioni come il Concorso d'Eleganza di Villa d'Este in Italia o il Pebble Beach Concours d'Elegance negli Stati Uniti attirano collezionisti e appassionati da tutto il mondo.
Questi eventi non solo celebrano la bellezza e la storia delle auto d'epoca ma offrono anche una piattaforma per condividere conoscenze ed esperienze.
Possiamo, pertanto, affermare che il futuro delle auto d'epoca è, sì, incerto ma la passione dei collezionisti e degli appassionati garantisce che queste icone del passato continueranno a essere ammirate e apprezzate per le generazioni a venire.
Con un equilibrio tra conservazione storica e innovazione tecnologica, le auto d'epoca continueranno a raccontare la loro affascinante storia su strada, facendo sì che gli appassionati del genere possano continuare a coltivare la loro passione.
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